Adesso è ufficiale. Dopo la pubblicazione del Calendario 2024 con la conferma del Challenge per i
Campionati Italiani Assoluti e la collocazione di tutte le finali dei CDS nel mese di settembre , le attività dei Club sono un “impiccio” alle “strategie illuminate” di questa Federazione.


Ma andiamo in ordine. Dopo un colloquio telefonico acceso (e mi scuso) con il Presidente Stefano Mei, ho capito che il Challenge è una scelta strategica di questa Federazione che ritiene “di allargare così le
opportunità per gli atleti non di prima fascia che sognano di fare gli assoluti”.

Più ci penso e più resto basito da queste convinzioni che mi appaiono irrazionali, superficiali e per dirla in politichese, “populiste” (ma sarà un mio limite). La verità è che con la scelta di proseguire nel Challenge il calendario è più che mai intasato e gli atleti vengono sottoposti ad un vero e proprio ricatto.

Vuoi fare gli Assoluti? Prima ti becchi il Challenge! Se quel giorno hai il raffreddore, anche se sei (esempio) 10° nel ranking, affari tuoi: o fai il Challenge o niente Assoluti.

Altre considerazioni come impegno in più (anche economico) per le Società e per lo stesso bilancio
della Fidal ovviamente vengono respinte al mittente.


Con l’intasamento del calendario nella prima fase della stagione ne consegue il “sacrificio” per i Club di
avere tutte le Finali dei CDS in sequenza a settembre (nell’ordine Under 23, Assoluti, Allievi) nell’arco di 15
giorni. Ovviamente, il fatto che molti degli atleti che saranno impegnati nell’Under 23 sono gli stessi che dopo 7 giorni saranno nuovamente impegnati negli Assoluti; che i migliori Allievi/e, impegnati nel CDS Assoluto, dovranno doppiare dopo 7 giorni nel CDS Allievi/e è tema non considerato in Fidal Roma.

Aggiungo che molti atleti che hanno il merito di aver vinto borse di studio targate USA, non potranno partecipare a questa abbuffata CDS di settembre.

Ma chi se ne importa. L’importante è la grande novità strategica del Challenge. Ma come faremmo senza Challenge!


Cara Fidal, caro Presidente: per quello che conta siamo delusi, demoralizzati e demotivati. Speriamo ci
passi.

Un caro saluto da tutti noi
Alessandro Castelli
Presidente Cus Pro Patria Milano