di Giorgio Rondelli
Meglio tardi che mai. C’è una nuova stella dell’Atletica Leggera nella Walk of Fame del Coni al Parco del Foro Italico di Roma. Quella di Luigi Beccali il più grande corridore di mezzofondo veloce che l’Italia abbia mai avuto .
POKERISSIMO. Campione olimpico sui 1500 metri alle olimpiadi di Los Angeles 1932, primatista mondiale nel 1933 e poi campione europeo nel 1934 a Torino. Poi ancora bronzo olimpico sui 1500 nel 1936 a Berlino e bronzo europeo nel 1938 agli europei di Londra. Sempre sulla stessa distanza. Dieci i titoli italiani vinti in carriera: otto sui 1500, uno sugli 800 ed uno sui 5000. La cerimonia si è svolta nei giorni scorsi con la presenza di Alfio Giomi presidente della Fidal e di Giovanni Malagò presidente del Coni. Con quella di Beccali sono 16 i campioni dell’atletica ad avere una targa personalizzata lungo il viale delle Olimpiadi al Foro Italico di Roma inaugurato nel 2015 e dedicato alle leggende dello sport italiano.
MILANESE DOC. Milanese doc zona Porta Nuova nato il 19 novembre del 1907 e poi deceduto a 82 anni il 29 agosto 1990 per un edema polmonare a Daytona Beach negli Stati Uniti dove si era trasferito nel 1939 per motivi di lavoro. Complessione fisica piuttosto minuta con 1 metro e 69 cm x 63 chilogrammi, molto forte sul piano muscolare, Luigi Beccali detto Nini ha gareggiato sempre per i colori della Pro Patria di Milano a cui è restato legato per tutta la vita.
ALLENATORE SCIENZIATO. Il suo allenatore fu Dino Nai, professore universitario della Facoltà di Veterinaria, davvero uno scienziato con tanto di borsa di studio alla Columbus University, ma anche competente ed appassionato di tecniche di allenamento. Beccali fu certamente il suo capolavoro dopo essere stato anche allenatore di cavalli. I due, lavorando insieme, diedero vita ad un binomio che funzionò subito visto che Beccali nel 1928, a soli 21 anni, correndo in 3’59”4, fu il primo italiano a scendere sotto il muro dei 4 minuti sui 1500 metri.
ATLETA –LAVORATORE. Il futuro campione olimpico di Los Angeles fu anche atleta lavoratore nel ruolo di perito edile per il comune di Milano, spesso allenandosi, anche due volte al giorno, fra i ritagli di tempi che aveva durante gli spostamenti che doveva fare nell’ambito delle sue giornate di lavoro. Al mattino facendo 3 km al Dopolavoro dei ferrovieri al campo della Simonetta dietro il Cimitero Monumentale. Poi al pomeriggio al Campo Giuriati completando la giornata con poche ripetute veloci sui 300 e 400 metri.
CONTRASTI TECNICI. Scrupoloso negli allenamenti quotidiani Beccali ed il suo mentore Dino Nai entrarono spesso in conflitto con l’apparato federale di allora che riteneva troppo duri i suoi metodi di allenamento. Prima delle Olimpiadi di Parigi del 1924 Beccali fu convocato ad un raduno a Monghidoro dove gli fu tassativamente imposto di fare riposo assoluto dal c.t. di allora, l’ungherese Gaspar. Riposo deleterio perché poi Beccali, ingrassato e fuori forma fu eliminato in batteria ai successivi giochi olimpici parigini. Alle inevitabili critiche Nai e Beccali risposero poi negli otto anni successivi con un oro ed un bronzo olimpico, un oro ed un bronzo europeo ed un primato del mondo sui 1500. La distanza regina del mezzofondo.
VIA LUIGI BECCALI. Prima della Walk of Fame del Coni a rendere il doveroso omaggio a Luigi Beccali ci hanno pensato alcune amministrazioni locali dedicandogli una via. Oltre a Misterbianco in Sicilia, ci sono anche Quarto in Campania e naturalmente Milano. Via Luigi Beccali è infatti una delle trasversali di viale Fulvio Testi, ad un passo dal Bicocca Stadium di viale Sarca 205 dove c’è la sede sociale della sua Pro Patria. Esiste anche una via Luigi Beccali a Rubiera in Emilia. Curiosamente vi abita un altro grande atleta presente nella Walk of Fame del Coni. Stefano Baldini.